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Quello che è successo ieri in quasi tutti gli aeroporti del mondo, nei server di tantissime banche ed altri enti essenziali per la nostra vita quotidiana, cioè un blocco totale del funzionamento dei computers (la terribile “schermata blu della morte”) è veramente la dimostrazione di quanto avevo scritto recentemente.

Non solo, naturalmente, l’interconnettività e la globalizzazione a cui siamo abituati (tutto il mondo è connesso da una grande rete, è questo lo scopo originario di Internet) ma il fatto che nessuno, ma proprio nessuno, conosce fino in fondo come si può comportare un computer. Un semplice “upgrade” di un software antivirus, della società CrowdStrike, una operazione banale che non doveva comportare alcun rischio, e che doveva aggiornare le protezioni e le difese dai virus informatici, ha col suo malfunzionamento provocato un tale disastro che non solo il “Millennium Bag” non è confrontabile, ma che nemmeno i più terribili “hackers” si sarebbero mai sognati di vedere.

Quando i tecnici di quella società consigliano, sia pur come soluzione temporanea, di spegnere e riaccendere il computer in continuazione per vedere se prima o poi riparte (il più vecchio e scontato dei trucchetti informatici) è la manifestazione palese dell’ ancora scarso livello di conoscenza a cui siamo pervenuti ancora oggi.

Per non parlare poi della Intelligenza Artificiale (AI in gergo) sulla quale si esprimono i dubbi più catastrofici ed esistenziali (finirà come in “Armageddon” del grande Schwarzenegger ?

Vi riporto allora in conclusione ancora la storiella molto istruttiva, pubblicata più di 20 anni fa da “Repubblica”, sull’ingegnere informatico, e che avevo ricordato appena un paio di mesi fa . Buona lettura !

“Protagonista è un Ingegnere, guardacaso, specializzato in vendita e riparazioni computer

“Ingegnere ingegnere – gli si presentò davanti trafelato un cliente – il mio computer è andato in tilt. Vedo uno schermo nero e più niente !”
“Tranquillo – gli rispose l’Ingegnere – sarà la scheda madre. Adesso la cambiamo e vedrà che tornerà tutto a posto”.
Una volta i desktop erano “componibili” (e taiwanesi) : li smontavi, li combinavi e ricombinavi come volevi. Oggi adesso con i portatili invece non è più possibile, finito il divertimento !

“Ingegnere, ingegnere: non vedo ancora niente !”
“Va bene, allora proviamo ad aumentare la RAM ” (e via dentro una scheda di memoria più potente)
“Ingegnere, ancora nulla, schermo sempre nero !”
“Ah bè, allora sarà la scheda video – rispose l’ingegnere che cominciava un po’ a “scocciarsi”.
Cambia la scheda video : niente, ancora uguale a prima
“Cambiamo tutto il monitor ?” : cambiato monitor, ma niente da fare ancora !

“Ingegnere ingegnere – ritornò il cliente da un ingegnere sempre più infuriato – ho risolto il problema !”
“Ah si ? E come ha fatto ? ” gli rispose con sospetto.

“E’ incredibile sa ? Ma mi è bastato cambiare il tavolino su cui il computer era appoggiato !”

Ecco, il computer è un oggetto misterioso: tante volte funziona, e risolve un sacco di problemi. Alcune volte invece, e non sai perchè, non ne vuol sapere di funzionare (oppure è invaso da virus inviatici da simpatici “hackers”) e ti viene voglia di suicidarti !

Come diceva una volta Arbore: “Meditate, gente, Meditate !”

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