Come suggerisce l’immagine, scattata nel settembre scorso lungo la pista ciclabile nel territorio di Introbio, l’infiorescenza riprodotta nella foto è molto amata dalle farfalle. Infatti il nome volgare della pianta è “arbusto delle farfalle” (in inglese “butterfly bush”). Si tratta della Buddleja davidii, essenza originaria della Cina e introdotta in Europa alla fine del XIX secolo. L’epiteto scientifico del genere è stato definito dall’immarcescibile Linneo, nel Settecento, in onore di Adam Buddle (1660-1715) sacerdote anglicano raffinato botanico dilettante e autore dell’opera “New English Flora” (mai data alle stampe). Al British Museum si trova ancora oggi un ricco erbario prodotto da Buddle.
Il nome specifico, Davidii, è stato introdotto in riferimento al missionario cattolico Armand David (1826 – 1900) naturalista di notevole levatura, che visse a lungo in Cina e per primo descrisse il Panda gigante. Ma la Buddleja non è solo un’infiorescenza alla quale numerose specie di farfalle si rivolgono per prelevarne il dolcissimo nettare ma rappresenta anche un’essenza vegetale i cui pregi medicinali sono apprezzati da erboristi e seguaci della medicina tradizionale, soprattutto della farmacopea orientale. L’elenco delle patologie nei confronti delle quali la Buddleja pare possieda qualche efficacia, sono numerosissime. Sembra infatti che sia in grado di espletare effetti antiossidanti, antibatterici, drenanti, diuretici, cicatrizzanti e addirittura immunostimolanti. Inoltre la Buddleja dovrebbe essere in grado di curare non meglio precisabili né precisati, disturbi epatici, bronchiali, dispeptici e le ulcere gastriche.
Ma le caratteristiche di questa pianta non finiscono qui visto che i suoi germogli producono positivi effetti antiallergici nei confronti dell’apparato gastrointestinale e respiratorio (tracheiti, riniti ed esofagiti). Inoltre la Buddleja risulterebbe utilissima contro nictalopia, cataratta e astenopia. Non è ancora tutto. Questa vera e propria panacea, secondo la sapienza fitoterapica può curare certe intolleranze alimentari, alcune forme di pancreatite e di splenomegalìa (ingrossamento della milza). Aggiungo subito di non essere certo di aver elencato tutte le proprietà salutistiche (vere o presunte) della Buddleja. Infatti dimenticavo che l’arbusto delle farfalle possiede anche proprietà emollienti: se ne ricava infatti una pomata che rende morbida la pelle. Ma se avete qualcuna delle patologie riferite nel lungo elenco appena riferito, non andate dall’erborista né fatevi decotti, infusi o tisane ma rivolgetevi al vostro medico. La prudenza non basta mai.