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Se ne trovano ovunque. Spesso in siepi fitte, che si inerpicano lungo i muri di cinta e i balconi delle nostre case. Difficile, anche per i più distratti, non accorgersi della sua presenza. L’intenso profumo dolciastro che emanano i fiori bianchi a cinque petali, definiti “rotanti” a causa della loro somiglianza con le eliche degli aeroplani, ne rivela immediatamente l’ubicazione anche a distanze considerevoli. I botanici lo chiamano Trachelospermum jasminoides. Per noi comuni mortali è semplicemente “Gelsomino”.

Però ci sbagliamo perché si tratta di un falso gelsomino: jasminoides, appunto. Gli somiglia soltanto. Le due essenze vegetali hanno fiori e fragranza simili, anche se non identici e appartengono a specie botaniche diverse. La differenza più semplice da rilevare è che il gelsomino vero e proprio perde le foglie nella stagione fredda mentre il suo imitatore è sempre verde: le foglie non cadono mai nemmeno durante l’inverno più rigido. Inoltre il Trachelospermum non ha alcuna applicazione erboristica mentre il gelsomino “vero”, Jasminum L. (L sta, come sempre o quasi, per Linneo, padre riconosciuto della botanica) conosce un ampio utilizzo come pianta officinale, essenza per profumi e iper pasticceria.

Fate attenzione: il rampicante millantatore è tossico per ingestione come molte specie di piante da siepe e da ornamento, proprio come l’oleandro di cui è parente.

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