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Nell’ultimo rapporto Ocse, “Education at a Glance 2024”, si mettono a confronto gli stipendi degli insegnanti dei diversi Paesi membri dell’organizzazione che raduna i più sviluppati sul piano industriale. E si constata, nonostante gli annunci ripetuti del ministro dell’Istruzione del Merito Giuseppe Valditara, come l’Italia sia ancora una volta in fondo alla classifica dell’area. Per i docenti del nostro Paese, quindi, la situazione è negativa anche in prospettiva: l’aumento previsto nel contratto del triennio 2022-2024, la cui trattativa ancora deve aprirsi, è basato su una crescita del 5,8 per cento degli stipendi del comparto mentre, spiega “Education at a Glance” gli aumenti medi previsti per gli insegnanti europei sono il 28 per cento.

Solo il 4 per cento del Pil all’istruzione

Rino Di Meglio, segretario della Gilda degli insegnanti, parla di un miraggio per gli insegnanti italiani mentre la Flc Cgil pone l’accento, a proposito del rapporto, sulla scarsa attenzione alla qualità della scuola italiana, “da anni privata delle ore di laboratorio, di compresenze e di personale docente e Ata”. L’Ocse sostiene che il nostro Paese è sotto la media per quanto riguarda la spesa pubblica per l’istruzione: il 4 per cento del Prodotto interno lordo rispetto al 4,9 per cento dei Paesi a sviluppo industriale avanzato.

(da La Repubblica)

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