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I botanici la chiamano Angelica silvestris ma il suo nome “volgare” è semplicemente Angelica oppure fiore degli angeli. L’esemplare riprodotto nella foto è stato immortalato ai primi di settembre nei pressi della Bocca di Biandino. Ma l’Angelica cresce spontaneamente lungo tutto il percorso dal fondovalle fino ai 1600 metri e oltre. Esemplari di questa essenza vegetale si possono trovare oltre i 2000 metri.

L’origine dell’appellativo scientifico, (angelica sylvestris: epiteto generico il primo ed epiteto specifico il secondo) come spesso accade in botanica, è greca e deriva dal termine greco anghelòs (probabilmente dalla radice indoeuropea AG col significato di “andare”), lemma che stava ad indicare colui che è incaricato di annunciare un evento. Nel cristianesimo, infatti, l’angelo rappresenta chi annuncia la parola divina. Non per caso l’Annunciazione di Maria viene attribuita a un angelo. L’appellativo specifico, sylvestris indica che la pianta cresce spontanea nei boschi (sylvae in latino). Nel Medioevo si riteneva che questa essenza vegetale e le sue varianti possedessero la capacità “angelica” di guarire ogni sorta di patologia e di tenere lontano Satana.

Oltre alla funzione onomastica religiosa l’Angelica, le cui infiorescenze sono esteticamente pregevoli, possiede molteplici proprietà terapeutiche e viene apprezzata per le sue caratteristiche toniche e stimolanti, depurative e digestive note fin dai tempi più remoti. In erboristerioa e fitoterapia le radici dell’Angelica vengono utilizzate, grazie ai numerosi principi attivi che contengono, per preparati tonici, antispasmodici e depurativi. Apprezzata per le sue proprietà tonico-stimolanti, depurative e digestive. Inoltre le foglie e le parti più tenere del fusto vengono a volte usate nelle insalate e in altre preparazioni gastronomiche mentre nel nord Europa e Inghilterra l’Angelica entra nella preparazione di alcuni generi di pasticceria.

Un’ ultima curiosità: sembra che essiccandone e tritandone i semi, sia anche in grado di scacciare i pidocchi. Ad ogni modo guardatevi dalla fitoterapia fai da te poiché esistono piante tossiche molto simili all’Angelica.

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