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Questa caldissima estate ha procurato parecchi grattacapi legati alla prolungata siccità e alla necessità di ridurre l’utilizzo di acqua per usi non strettamente domestici o alimentari. Ma qualche piccolo vantaggio il gran caldo e gli inevitabili temporali termo convettivi che ne conseguono lo portano, anche e soprattutto per certi tipi di vegetazione in questo periodo piuttosto rigogliosa in tutta la valle che sta conoscendo una netta precocità stagionale che favorisce fioriture abbondanti.

Come il caso dell’essenza vegetale riprodotta nella foto. In questo periodo, infatti, lungo le siepi e i bordi dei sentieri e delle strade si può assistere ad una vera e propria esplosione floreale della Saponaria officinalis. L’esemplare riprodotto nella fotografia è stato immortalato nel bel mezzo di una folta colonia nei pressi della strada Mezzana a Introbio, in un tratto letteralmente invaso dai teneri fiorellini rosati di questa pianticella conosciuta fin dall’antichità per le sue caratteristiche non solo fitoterapiche. La tintura madre che se ne ricava, infatti, viene ancora oggi utilizzata nella preparazione di cosmetici per il trattamento di acne, herpes, psoriasi, gotta e altro ancora.

Pare anche che con prodotti ricavati dalla Saponaria si possano curare reumatismi e stitichezza. Ma fate attenzione: non improvvisatevi erboristi perché le saponine contenute in grande quantità nella pianticella di cui stiamo parlando, sono tossiche e il loro uso terapeutico richiede un dosaggio molto preciso. La Saponaria trae il nome dalle caratteristiche detergenti che è in grado di manifestare. Tanto che un tempo veniva usata come detergente per stoffe, soprattutto di lana, mentre oggi se ne ricava anche shampoo rinforzante per capelli fragili.

I fiori della Saponaria sono molto frequentati dalle api il cui miele (in particolare il “millefiori” che contiene il nettare di specie diverse) in questo caso presenta un deciso aroma di sapone che non tutti gradiscono. Le proprietà tensioattive delle saponine, sono state attivamente studiate anche grazie al progetto F.E.S.S. (“Foams and emulsions stabilized by saponins”), finanziato dall’UE, creato allo scopo di approfondire la conoscenza delle proprietà di varie saponine in schiume ed emulsioni.

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