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Cari lecchesi,

quello che è accaduto all’alba di venerdì 11 ottobre – l’allagamento della Galleria San Martino della SS36 – non solo non era prevedibile, ma non era mai accaduto prima, e pertanto apre uno scenario preoccupante sulla reale tenuta di questa infrastruttura.

Lecco ha dovuto sopportare, sta ancora sopportando e probabilmente dovrà farlo anche nei prossimi giorni, un traffico senza precedenti che si è riversato dalla Statale (la più trafficata di Lombardia) sulla nostra rete urbana. Il ponte Vecchio, tenuto sempre aperto, e la presenza coordinata di agenti della Polizia Locale in tutti i punti cruciali di smistamento hanno potuto portare solo qualche lieve aiuto a una situazione intollerabile.

Condivido quanto affermato pubblicamente dal Presidente di Confindustria Lecco-Sondrio Marco Campanari: la criticità del sistema infrastrutturale e della rete viaria del territorio è ormai insostenibile e, soprattutto, risulta preoccupante in ottica dell’appuntamento che ci attende con le Olimpiadi nel 2026.

Per questo occorrono innanzitutto investimenti imprescindibili di livello statale e regionale sulla grande rete di viabilità stradale e sulle opere complementari: il quarto ponte a due corsie di marcia e lo svincolo di Pescate, lo sblocco del cantiere della Lecco-Bergamo, l’impegno per rendere l’attraversamento cittadino omologato per il passaggio dei mezzi che trasportano materiale infiammabile (come è permesso in tutte le gallerie della SS 36).

Cosa fare, nel mentre, per gestire situazioni come quella dell’11 ottobre? Accanto agli indispensabili investimenti (vedi sopra) e alle altrettanto fondamentali opere di manutenzione, è necessario investire rapidamente su reti sostitutive (ad esempio la ferrovia) e quindi su una multimodalità delle opzioni di trasporto: privato, pubblico, gomma, ferro.

Come Comune di Lecco stiamo notoriamente realizzando parecchi interventi viabilistici di nostra competenza cittadina e stiamo lavorando con Ferrovie e con l’Agenzia del Trasporto Pubblico e Regione Lombardia per progettare un “polo della mobilità” capace di connettere auto privata, sistema ferroviario e rete autobus. Tutto ciò affinché possa funzionare un servizio adeguato alle esigenze della città e del territorio, e si possa anche disporre di un’alternativa praticabile in caso d’interruzioni.

Solo con la sinergia territoriale e con l’impegno concreto delle Istituzioni ai diversi livelli, possiamo offrire ai lecchesi una mobilità all’altezza del territorio e prevenire altri disastrosi 11 ottobre.

Mauro Gattinoni

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