C’è da dire che i Sindaci di Cortenova e di Primaluna, Sergio Galperti e Mauro Artusi, di certo non si sono risparmiati nel cercare di convincere i loro concittadini a votare SI nel prossimo referendum per la fusione dei Comuni.
Molti gli incontri pubblici tra la fine dell’anno scorso e ieri sera a Primaluna (almeno tre per paese), puntuale elencazione (anche a livello grafico) dei vantaggi possibili, soprattutto a livello di finanze e quindi progettualità comunali: credo che più di così non potessero fare, per cercare di convincere anche i più riottosi e “campanilisti”.
Certo che non è facile superare astii, rivalità, e a volte persino odii più che secolari: mi vengono in mente dei bei librettini, come un bel Dizionario compilato ad esempio da Gianfranco Scotti, sui nomignoli per lo più dispregiativi (a dir poco) che i vari paesani si affibbiavano l’uno contro l’altro.
Una pubblicazione che ho trovato online, pubblicato dall’editore comasco Dominioni, ad esempio ne riporta qualcuno ( ma i nostri lettori sicuramente ne conosceranno di più) :
per esempio i paesani di Barzio venivano chiamati “ciudarej” fabbricatori di chiodi, quelli di Introbio “margnacch” buzzurri, Pasturo “mazzuchei” , Premana “bâr” , Ballabio manzö manzetti, Varenna “maja-gaena” mangia galline, Valmadrera “crapuni” testardi, quelli di Lipomo addirittura “merdee” ( meglio lasciar perdere la traduzione !).
Perché questi nomignoli e queste rivalità storiche ? Credo che in parte c’entrino i cosiddetti “beni comunali“. Una volta, fino alla fine del Settecento, ogni Comunità aveva una grande estensione di beni comunali, dove gli abitanti di quella Comunità potevano liberamente andare a far legna, cogliere le bacche e i frutti di bosco, raccogliere acqua e soprattutto portare i propri animali (pecore, capre, mucche) al pascolo.
Guai però se un abitante di un paese si inoltrava a “rubare” nei beni comunali di un altro paese: subito scoppiava una mezza guerra civile (come ad esempio tra Valmadrera e Civate a metà del Settecento).
Anche da qui, credo, oltre che in un rimarcato senso di comunità, l’origine di epiteti spesso non certo estimativi !
E anche da qui la difficoltà ad unire, soprattutto mentalmente, Comuni e comunità che nei secoli si sono sempre sentite diverse.
E’ una difficile operazione soprattutto culturale, in ogni caso auguri ai Sindaci, che si stanno sicuramente impegnando al massimo: noi “margnacch de Introbi” seguiamo certamente con molta attenzione !
Enrico Baroncelli