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L’avevano chiamata la “Maggioranza silenziosa“, agli inizi degli Anni Ottanta del secolo scorso, quella fatta dalla piccola borghesia, impiegati della Fiat ecc., che con la famosa “manifestazione dei 40.000” a Torino posero fine alla stagione delle lotte operaie e sindacali dei tumultuosi anni Settanta.

Non si era mai fatta sentire, non aveva mai alzato la testa nè espresso la propria opinione, se non in ultimo in quella manifestazione che segnò la fine di una stagione storica.

Oggi, della ex Fiat chiamata Stellantis, in Italia non è rimasto quasi più nulla, nè gli operai ma nemmeno il ceto impiegatizio (tutti trasferiti all’estero !).

A Cortenova invece la “maggioranza silenziosa” rimarrà col suo bel paesello, che ha rifiutato di sciogliersi in un “borgo Grigne” qualsiasi (diciamoci la verità: le proposte erano un po’ troppo scontate e poco originali, avessero chiesto a me avrei saputo trovare qualche nome più legato alle radici storiche della Valsassina) e andrà avanti come prima, ignorando l’appello dei Sindaci che già prevedevano un paese meglio governabile.

Due o tre anni buttati letteralmente nel gabinetto (“avevamo cominciato a parlarne da almeno dieci anni” aveva detto l’assessore Claudia Paroli di Primaluna ) un ampio progetto ben elaborato che ha fatto la fine del famoso “Programma di Prodi” del 2006 (centinaia di pagine di carta riciclabile) sei inutili e faticose assemblee cittadine (tre a Cortenova e tre a Primaluna) dal 31 Gennaio 2024 al 16 Ottobre.

In realtà a Primaluna hanno rispettato le indicazioni accorate del loro Sindaco, Mauro Artusi: il Si ha vinto con ampia maggioranza, 509 voti contro 209.
A Cortenova invece sono bastati una trentina di voti in più nel seggio n. 2 (in totale 306 NO contro 271 SI) per buttare nel cestino anni di lavoro, di discussioni, di progetti.

Ma che c’era una “onda” soporifera e dormiente lo si era già capito: mi aveva già preavvisato circa un mese fa un mio carissimo ex alunno di Cortenova, che ho incontrato un giorno in un negozio :”Noi giovani forse possiamo votare per il nuovo Comune, ma quelli con qualche anno in più, come mia madre ad esempio, voteranno per restare con quello vecchio”

Ma la “maggioranza silenziosa” è quella roba lì: non si vede mai ma al momento buono tira la coltellata definitiva (negli anni ’80 ai Sindacalisti della CGIL , oggi ai due poveri Sindaci e ai loro assessori, tutti schierati per il SI) .

Dalle lettere più o meno anonime inviate ai giornali locali e “non firmate”, da chi non ha avuto neanche il coraggio di esporsi pubblicamente col proprio nome (a parte la Barina Bortolozzi, ex Presidente del Comitato gemellaggi) a mugugni espressi a mezza voce (qualcuno in realtà anche nelle assemblee pubbliche).

Verrebbe voglia di dire: ” Allora d’ora in poi gestitevelo voi il vostro comunello”.
Un progetto nato dalle difficoltà di Bilancio, ma che non ha scaldato i cuori.

Lo si è visto subito anche dalla scarsa adesione iniziale al referendum: fino alle ore 15 non era stato ancora raggiunto il “quorum”, già abbassato al 25% invece che al solito 50% +1 .
Un po’ più alta l’adesione a Cortenova (proprio per andare a votare NO) un po’ più bassa a Primaluna.
“Colpo di scena !” avrebbe detto Mike Bongiorno: “Ahi Ahi Ahi signora Longari ” !

Cosa succede adesso ? Un bel niente (e questo è l’aspetto più “drammatico”).
Delusione e demotivazione.
Riprenderanno voce quei Soloni da mezza tacca, anche nei paesi vicini, che diranno : “Avete visto ? Noi l’avevamo detto che non c’era da fidarsi !” e così via.

Ma la “maggioranza silenziosa” è soddisfatta di guardare sempre indietro, mai avanti: tutto sommato le va bene così !

Enrico Baroncelli

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