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CGIL e UIL sono scesi in piazza anche a Lecco per lo sciopero generale di venerdì 29 novembre, indetto per cambiare una Legge di Bilancio che, così com’è, non farà altro che dividere il Paese e aumentare le diseguaglianze.
Concentramento alle ore 9 nel parcheggio del centro commerciale Meridiana (Largo Caleotto) e arrivo del corteo in Piazza Diaz.

Almeno un migliaio i partecipanti alla manifestazione promossa da CGIL e UIL in occasione dello sciopero generale proclamato per quest’oggi 29 novembre 2024. Di più, secondo le organizzazioni sindacali, di quelli scesi in piazza lo scorso anno. Del resto, ad essere aumentato, negli ultimi 12 mesi è anche lo scontento.

“C’è una situazione grave – ha detto Diego Riva, segretario provinciale della CGIL lecchese – la Legge risponde alle multinazionali, alle grandi banche e non ai lavoratori e ai pensionati. C’è sempre più Cassa integrazione perché non c’è una visione strategica, per un programma industriale capace di portare il Paese in una situazione di eccellenza”.

“Chiediamo inoltre una detassazione completa, totale dei rinnovi contrattuali – ha aggiunto Dario Esposito, segretario della UIL lecchese – perché devono andare in busta paga ai lavoratori e non devono diventare buoni regalo per gli extra profitti di banche e multinazionali.

Anche il PD lecchese ha partecipato alla manifestazione:
“Oggi abbiamo preso parte alla manifestazione organizzata in occasione dello sciopero generale dei lavoratori e delle lavoratrici.

L’aumento dei salari, il contrasto alla precarietà e al lavoro nero, l’aumento delle risorse destinate ai servizi pubblici sono alcune delle azioni che riteniamo fondamentali per il nostro Paese, ma rispetto alle quali il Governo sta agendo controcorrente, così come emerge chiaramente nella manovra di bilancio proposta.

La crescita e lo sviluppo della nostra società richiede necessariamente un netto miglioramento delle condizioni in cui versano i lavoratori e le lavoratrici.

È in questa prospettiva che vogliamo tendere la nostra azione politica, oggi e sempre.”

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