Condividi l'Articolo sui Social

In questi giorni ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori in Regione Lombardia: aveva cominciato Vittorio Feltri, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, indegno e inaccettabile come al solito (e non ci stancheremo di chiederne le dimissioni), straparlando di “razze inferiori” cui sparerebbe “in bocca”, una vergogna senza limite mentre appena un paio di giorni dopo è stata la volta dell’Assessore Romano La Russa, il quale invece di chiedere scusa per le sciocchezze già dette nelle scorse settimane ha rincarato la dose accusando delle “violenze degli anni ’70” i nostri Consiglieri regionali, suscitando così l’indignazione di tutta l’opposizione e spintonando il nostro capogruppo Majorino, cui va la piena solidarietà.

Che dire? Semplicemente che non possiamo tacere perché è da tanto che la misura è colma, ma al contempo non possiamo tralasciare – anche se destra e Lega lo spererebbero – di denunciare i molti ed eloquenti altri silenzi di Fontana e della sua Giunta, come sulla legge Calderoli ad esempio, quella sulla cosiddetta “Autonomia”, le cui pesantissime criticità sono state confermate dalle motivazioni della sentenza della Consulta come noi dem – e anche le parti sociali così come CEI e Confindustria – avevamo ampiamente previsto. La Corte lo mette nero su bianco: alcune materie non vanno trasferite perché sarebbe un danno per tutti e l’autonomia deve basarsi su alcuni principi, tra cui la solidarietà e la cooperazione (parola che avevamo usato nel nostro documento).

Questa settimana abbiamo voluto anche rimarcare quanto la manovra del Governo Meloni sia un disastro per tutti e in particolare per i lombardi, e che è vergognoso che Fontana tenga la bocca chiusa mentre da Roma tagliano alle casse della Lombardia la bellezza di un miliardo di euro di risorse indispensabili per garantire i servizi a cittadini e imprese, per non parlare dei cento milioni di investimenti che non arriveranno per scuole, infrastrutture e trasporti.

Riguardo poi i Comuni c’è di che mettersi le mani nei capelli: taglio di 400 milioni per le loro spese correnti (manutenzione e illuminazione stradali, asili, servizi sociali…), tagli di un miliardo e cento milioni per i loro investimenti (scuole e altre strutture), taglio ai progetti infrastrutturali strategici come la metro leggera di Brescia e il prolungamento della MM1 sino a Monza, taglio alle detrazioni per ristrutturazioni della case private ed ecobonus, per non parlare della messa in pericolo di decine di migliaia di posti di lavoro con l’estensione della Web Tax anche alle piccole e medie imprese e con il taglio dell’80% al settore automotive.

Ma davvero è questa la ricetta di destra e Lega per la Lombardia? Accompagnarla docilmente verso la recessione?

La verità è che serve tutto il contrario, e questo chiediamo con forza a Fontana e alla sua Giunta. Ciò che loro irresponsabilmente vogliono tagliare va invece rafforzato e protetto, e vanno anzi introdotte misure che aiutino le famiglie nelle spese per l’energia, per il trasporto e il servizio mensa scolastici, per l’acquisto dei libri di testo, misure che combattano la precarietà, incentivino l’impiego femminile, fissino un congruo salario minimo per lavoratrici e lavoratori. Le risorse ci sono, su questo piano siamo pronti a dare il nostro contributo, ma che non si permettano di mettere la Lombardia nel congelatore!

PD LOMBARDIA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *