Ricominciati i lavori per la strada verso Campo de Boi: prima di Natale è stato spianato tutto, ora il tracciato sbuca quasi (mancano davvero pochi metri) di fianco al collegio Madonnina, nella proprietà di Unicalce.
Me ne sono accorta oggi quando, a malincuore, per salire al Magnodeno ho affrontato il sentiero sopra la Rovinata che ormai cerco di evitare perché il bosco è sbudellato e il/i sentieri – non si capisce più niente, si perde in continuazione il tracciato – quasi impraticabili e bloccati dai tronchi divelti.
Mi ha preso un colpo quando ho visto il sentiero sbarrato dai nastri rossi e bianchi del cantiere in un punto poco sopra la chiesa della Rovinata e il baitello degli alpini, e poco prima della fonte Marietta. Cos’è successo? Niente, hanno spianato il bosco e arato una porzione di strada proprio dietro la vecchia fontana, lasciando un passaggio pedonale dove rimane qualche traccia dell’antica mulattiera per il resto completamente divelta.
Ho chiesto informazioni a una persona che stava trafficando in un’area di sua proprietà: mi ha confermato che poco prima di Natale sono arrivate le ruspe.
Risolto il contenzioso in tribunale che aveva bloccato il progetto?
Sta di fatto che la strada ormai è quasi realtà, manca poco, giusto qualche allargamento e una bella mano di asfalto per completare l’opera che servirà tutte le case, anche quelle che si trovano tra il Ponte della Tenaglia e la Rovinata.
A questo punto viene da chiedersi se – per un collegamento comodo e completo – non spianeranno anche la vecchia Via Crucis con la mulattiera che sale alla chiesa della Rovinata per consentire alle auto di salire da Germanedo a Campo de Boi (non si comprende altrimenti il senso di quel peduncolo dietro la fontana).
Non è una paura paranoica: qualche anno fa l’idea era già stata buttata là con il sostegno di qualche consigliere comunale, ma era stata archiviata perché il parroco di Germanedo aveva dichiarato che le ruspe avrebbero dovuto passare sul suo cadavere.
Non posso non pensare a quei 7 milioni di euro per fare strade in montagna stanziati dalla Regione Lombardia.
Magari qualche aiutino arriverà anche per distruggere meglio e definitivamente l’ultimo scampolo di verde e di bellezza alle spalle di Lecco?
MAURA GALLI