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Sondrio-Milano. Fra pullman e treni una distanza incolmabile. Diario di una “normale” giornata di disservizi.
“Bomba o non bomba, arriveremo a Roma?”, cantava decenni fa un giovane Venditti.
Partenza alle 9,20, dalla stazione dei pullman di Sondrio. La direzione è lo scalo ferroviario di Colico da cui alle 10,15 partirà il treno per la stazione di Milano Centrale.
Eccoci, dopo la prima tratta su gomma, puntuale e pure piacevole, siamo qui, nella polverosa stazione di Colico, tutti in attesa del convoglio, a bordo binario. Siamo in tanti e il numero dei presenti cresce, ma del treno per Milano neanche l’ombra. E sapete perché? Perché ad insaputa di tutti, quel treno è stato cancellato. Non un annuncio, non un monitor dislocato a lato dei binari ad uso degli utenti da cui poter attingere. Niente. Solo una segnalazione, verbale e comunque tardiva, grazie alla quale tutti, giustamente incazzati, ci ritroviamo stipati in un altro convoglio che, dal binario 2 è diretto a Lecco. Da lì si vedrà.
E allora via, ad ogni stazione uno stop, ad ogni stazione un carico di turisti che, dinnanzi al carnaio che si trovano davanti salendo a bordo, sgranano gli occhi increduli. Almeno l’aria condizionata funziona… e quella ci salva, perché fuori comincia a fare caldo e gli “odori” a bordo non mancano.

La speranza iniziale di acciuffare il treno delle 11,01 che da Lecco porta a Milano Centrale tramonta. Perdiamo anche quello seguente delle 11,06. Viaggiamo molto lentamente e la rabbia dei presenti comincia a farsi sentire, un po’ in tutte le lingue. Ad Abbadia Lariana il treno si ferma… e non si muove più. Rimane così per venti minuti… senza una ragione apparente. Bloccato, un monumento a questo stato di cose. Siamo tutti molto arrabbiati. Giunti alla stazione di Lecco la ressa per raggiungere “al volo” il convoglio per Milano Porta Garibaldi quasi schiaccia delle persone. Diciamolo: la situazione è davvero al limite, sfugge alla gestione di chi dovrebbe garantire un servizio che è poi un diritto di ogni cittadino.
Ma, bando alle considerazioni, è il momento di agire, correre, saltare a bordo. Magari sedersi.
Ci riusciamo, a fatica ma ci riusciamo. E già prepariamo lo sprint per correre, una volta giunti a Milano Porta Garibaldi (chissà quando) verso la metro. Quella metro che ci condurrà alla stazione ferroviaria di Milano Centrale, atto ultimo di questa odissea fatta di un pullman, due treni, una metro, un ritardo abissale. E tanta noncuranza.
La Valtellina è bella, sì. Ma lontana. Da tutto

(dai Social, Tele Sondrio News)

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