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 …Un fruscio di troppo. Poi silenzio. Una pecora salta nel dirupo col capriolo e sul terriccio fresco di pioggia l’orma di una zampotta. E’ tornato il lupo
Il 22 Agosto 2024 a Esino presso il Cineteatro si è tenuta la conferenza sul lupo a cura di Val d’Esino Bio, relatore il naturalista e guardiaparco Luca Giunti, grande conoscitore dei lupi per testimonianza diretta di studio e di lavoro sulle alpi piemontesi.

Il lupo è arrivato anche sulle alpi Orobiche, avvistato in Valvarrone, in Valsassina e in Val d’Esino.
Lo studioso raccomanda a chi lo intravedesse nei boschi di darne subito comunicazione alle autorità: Comune, Carabinieri, Polizia locale…perché è determinante conoscere per stabilire regole e comportamenti utili  agli allevatori di bestiame domestico, ai camminatori e alle famiglie. Invita a non lasciare liberi i cani sui sentieri  perché possono costituire un pericolo per l’esistenza delle altre specie compreso il lupo e, addirittura, possono uccidere il lupo dando vita a un ibrido di lupo accoppiandosi con una femmina solitaria. Da considerare che i cani in Italia sono circa 14milioni, i lupi circa 4mila. E si stima che i danni causati dal lupo sono circa 1/5 dei disastri cagionati dagli altri animali.

Il lupo è un mammifero appartenente all’ordine dei carnivori, famiglia dei canidi. Il lupo però non è un cane, sono molte le differenze e riguardano la colorazione, le focature, il portamento, le orecchie a triangolo equilatero, la coda corta quasi sempre in mezzo alle gambe, e i lupi non hanno lo stop dei cani. Poi si evidenziano 3 caratteristiche spiccate:  la socialità nel branco tra i 5 massimo 12 individui formati per lo piu’ da una coppia definita alfa, i cuccioli che nell’arco di 1 anno abbandonano il gruppo e da qualche lupo rimasto, la  collaborazione innata o affinata nel tempo da parte di tutti i membri del branco è indispensabile per la caccia e la difesa del territorio; l’allevamento della prole che è a cura di tutti i componenti; il rispetto dei ruoli e il sostegno reciproco, come nelle famiglie umane che funzionano.
Il lupo ha una comunicazione intraspecifica con espressioni facciali o con la postura delle zampe, delle orecchie, della coda.

Emette 4 distinte vocalizzazioni: l’ululato, l’abbaio, il ringhio, il guaito. Ulula quando vuole, per richiamo, segnalazione, individuazione, ma, se non in poesia, non alla luna blu.
Quindi il lupo non è cattivo, non mangia cappuccetto rosso…anzi rifugge l’uomo che considera il suo peggior nemico. Se guardiamo alle comparizioni della Madonna dei secoli passati, dove oggi sorgono santuari che riportano l’immagine del lupo che mangia un bambino, così come raffigurato  nella grotta del santuario della Madonna del Bosco a Imbersago, Maria appare sempre ai bambini pastorelli. Chi oggi manderebbe sui pascoli dei bambini a curare le pecore? Se qualcuno lo facesse gli verrebbe tolta la potestà genitoriale…La legge 11 Febbraio 1992 n. 157 è stata emanata perché dal centro Italia, tra la fine del 1980 e agli inizi degli anni novanta, il lupo ha cominciato a ripopolare la penisola, ed era necessario prevedere la difficile convivenza del lupo accanto all’uomo, tutelare gli interessi e le attività umane nella consapevolezza dell’esistenza di questo fiero animale.

In Italia sono circa 800mila i cani randagi che circolano incustoditi e sono pericolosi,  lasciati liberi dalle bande criminali dei combattimenti clandestini dopo averli addestrati alla ferocia di tali combattimenti e non più servibili per vecchiaia o ferite.
“Il lupo è come un reduce che torna dalla guerra di cui ci eravamo scordati: riporta a galla memorie culturali. Siamo indecisi tra fascinazione, inquietudine e paura” (L. Giunti).
E come non ricordare la legge del branco di Kipling: “la legge questa è della giungla, come il cielo antica e forte, va a confronto del lupo osservante, per il lupo ribelle è la morte. La legge procede a spirale come liana intorno alla scorza: la forza del branco è il lupo, il branco del lupo è la forza”.
Il lupo è un predatore, agile e veloce. Sono 2 le strade per coesistere: sterminare il lupo o trovare soluzioni?

Maria Francesca Magni

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