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E’ un dato di fatto il distacco degli elettori, i cittadini comuni, dalla politica italiana, certificato da numeri di partecipazione alle competizioni elettorali sempre più bassi: alle ultime elezioni europee, nel Giugno 2024, ha votato all’incirca il 50% degli aventi diritto, l’altro 50% se ne è andato bellamente per i fatti suoi, andando al mare o standosene a casa.

Di fronte a questo problema drammatico della democrazia Italiana, le regole con cui si sono svolte le elezioni provinciali di Domenica 29 settembre sono mio parere scandalose. Passi che siano elezioni di secondo livello (come in Valsassina l’elezione della Comunità Montana) votano solo i Sindaci e i consiglieri comunali. Bene, però qualche genio della politica ha pensato però che non è giusto che il voto di un consigliere di un grande Comune, come Lecco, Merate o Valmadrera, sopra i 10.000 o 30.000 abitanti, abbia lo stesso valore di un consigliere comunale di Introbio (1500 abitanti) o di Morterone (30 abitanti).

Perciò, invece di riunirsi come in una banale assemblea condominiale dove ogni testa vale un voto (come venne stabilito negli Stati Generali della Rivoluzione Francese nel 1789) si è inventato il “voto ponderato“, cioè un meccanismo diabolico e complessissimo per cui il voto di un consigliere di Lecco vale circa 420 punti, quello di Introbio una trentina circa.
Il voto di un consigliere lecchese quindi, come è stato detto in una assemblea della Lista Civica a Introbio, vale più di un intero consiglio comunale di un paese della Valsassina.
Ma guardate come è espresso questo alto concetto nella formula legislativa (che non è assolutamente facile da trovare, anche se la cercate su Google, l’abbiamo trovata nel Verbale delle operazioni dell’Ufficio elettorale di domenica scorsa):

“Individua il Comune della provincia con diverse fasce demografiche ( e fin qui comprensibile) .. verifica se il valore percentuale sia maggiore di 45.. (perchè ? Boh, come dice Calenda) ..assegna il valore percentuale alle altre fasce demografiche ..determina l’indice di ponderazione delle fasce demografiche .

Nella figura 2 ci sono le fasce demografiche e i valori percentuali (comincia a venirci un certo mal di testa, roba da professore di Matematica !). Alla fine, dopo tutto il complicatissimo “calcolo ponderato” nella figura 3 risultano anche i voti (virtuali, come se tutti gli elettori dei Comuni fossero andati a votare) di ogni singolo candidato.

Una follia: roba che al confronto i cosiddetti “poeti ermetici” del primo Novecento (Quasimodo, Montale ecc.) erano dei puri dilettanti. Un ermetismo totale (forse ci vogliono dei super ingegneri per capirlo, o dei super matematici).

Ma soprattutto qual è la risultante di tutto questo delirio da “apparatchiki“( cioè “uomo dell’apparato”, e non uso un termine russo dell’epoca staliniana a caso) ? Molto semplice: basta che i segretari del Partito X o del Partito Y telefonino ai consiglieri comunali (soprattutto quelli dei Comuni più grossi) raccomandando loro di votare per Tizio oppure Gaio oppure Sempronio, e il gioco è fatto (e in effetti questo è quanto è successo).

Tizio Gaio e Sempronio saranno eletti, ufficialmente con una elezione così alambiccata che neanche quella del Doge di Venezia nei secoli antichi, ma il massimo risultato è conseguito con il minimo sforzo.
Alla faccia della democrazia: un meccanismo che sarebbe piaciuto a Putin !

Così nessuna novità e nessuna sorpresa da queste quasi clandestine elezioni provinciali: tutti sono andati a finire nella loro casella prestabilita, alla faccia dei poveri candidati che non hanno un grosso partito alle spalle (la Lista Civica) o che soprattutto provengano dai piccoli Comuni (nessuna speranza per loro fin dall’inizio).

La Brianza è come al solito decisamente predominante in queste “nuove” elezioni: la Valsassina può attendere . Il Sindaco di Casargo Antonio Pasquini, nostro unico rappresentante territoriale, è un dirigente di partito e ha una solida base elettorale anche a Lecco, di cui negli anni scorsi è stato consigliere comunale. Per questo è riuscito a farsi eleggere. Comunque confidiamo in lui (meglio che niente).

In attesa e sperando che la prossima volta anche il “popolo bue” possa votare, per una istituzione ancora sospesa a mezz’aria, dopo la tragica “Riforma Delrio”, questa è la minestra e questa ci viene propinata !
Viva la Rivoluzione Francese !

Enrico Baroncelli

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