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Leggo su alcuni giornali locali dei resoconti sugli ultimi consigli comunali tenutisi a Cortenova e a Primaluna, in cui i Sindaci e alcuni consiglieri hanno motivatamente espresso la loro delusione per il mancato successo del referendum riguardante la eventuale unificazione tra i due Comuni.

Nello stesso tempo però leggo che diversi di questi consiglieri sono corsi ad iscriversi al Partito di estrema destra oggi governante in Italia, col Governo Meloni, e cioè Fratelli d’Italia.

Ora certamente ognuno è libero di iscriversi al Partito che gli pare, ci mancherebbe altro, però trovo tra questi due eventi una forte idiosincrasia, un ossimoro, una pesante contraddizione.

Perchè dico questo ? Perchè quel Partito è l’espressione del conservatorismo più reazionario, insieme purtroppo alla Lega di Salvini, in una gara abbastanza dissennata a chi sta più a destra e rappresenti il nazionalismo e il conservatorismo più tradizionalista (ricordate gli interventi della Meloni al congresso della Spagnola Vox ? “Io sono Giorgia, sono una madre, sono cattolica, sono italiana”).

Allora in molti a mio parere dovrebbero chiarirsi le proprie idee politiche, soprattutto in Valsassina. Il discrimine tra Destra e Sinistra, che esiste ancora (non è vero che i Partiti sono tutti uguali) non è più nella ormai decaduta “lotta di classe” tra masse operaie oggi inesistenti, sostituite dalla robotizzazione dell’industria e dall’avanzamento del Terziario, da una parte, e detentori di “capitali” desiderosi di creare “plusvalore” a proprio vantaggio sulla base dello sfruttamento del lavoro salariale, dall’altra parte.
Questa visione andava forse bene tra la metà del secolo XIX e tre quarti del secolo XX.

Se Marx fosse vivo oggi direbbe che il “plusvalore” viene creato soprattutto dalle rendite finanziarie: il valore della Azioni di una Industria in Borsa cresce paradossalmente di più se questa licenzia manodopera, non se ne acquisisce.

Allora sarebbe tempo di aggiornare gli orologi ! Il vero discrimine tra Sinistra e Destra oggi invece è dato dalla disponibilità della prima ad aprirsi a una nuova società multietnica e riformista, che guardi al futuro, mentre la seconda è legata ancestralmente a (presunte) tradizioni e al conservatorismo più intransigente.
Oltre naturalmente al diverso valore dato all’Ambiente: la prima lo vede come una risorsa fragile e da difendere in primo luogo, la seconda come qualcosa al servizio di qualche speculatore che voglia approfittarne per arricchirsi.

Qui allora bisogna decidere da che parte stare, e non a giorni alterni: non si può il martedì chiedere agli elettori di disfarsi di quelli che sono i simboli del comodo e “sicuro” tradizionalismo, e cioè in primo luogo il campanile, il comunello, dove perseguire a dispetto di tutto e di tutti le proprie consuetudini e le proprie tradizioni, promuovendo invece una operazione assolutamente radicale e innovativa (cioè di Sinistra) e il mercoledì aderire a un Partito che del tradizionalismo ne fa la propria bandiere.

Ecco allora io penso che gli elettori, che per la logica democratica “hanno sempre ragione“, hanno messo in evidenza proprio questa idiosincrasia, questa contraddizione. E’ inutile prendersela con gli elettori di Prato San Pietro piuttosto che di Bindo o di qualche altra frazione di Cortenova o di Primaluna.
E non è neanche stato un problema di maggiore informazione o di maggiore coinvolgimento: il tempo c’è stato e gli elettori hanno capito benissimo quale era il quesito.

La contraddizione è evidentemente in chi ha presentato loro questo referendum : non a caso i risultati sono stati molto migliori nel Comune dove c’è un Sindaco apertamente schieratosi nel campo progressista, cioè Primaluna, in cui ha giocato un evidente elemento di coerenza.

Dove questa coerenza non c’era, il progetto è franato.
Non saranno allora questi amministratori a risolvere i problemi della Valsassina, anche se in cambio della loro adesione avranno qualche finanziamento per singoli progetti che nella loro specificità riguardanti un singolo comunello, senza collegamenti con gli altri, difficilmente potranno avere molto successo, o che addirittura si basano sul un pericoloso negazionismo del cambiamento ambientale (ad esempio questo insistere sugli impianti sciistici alimentati al 90% dai cannoni sparaneve !).

La Valsassina deve chiarirsi le idee, anche da un punto di vista POLITICO, e capire cosa vuole avere per il suo futuro, : possibilmente discutendone insieme in modo democratico ed unitario, guardando ai problemi di tutta la Valle, altrimenti non si andrà mai molto lontano !

Enrico Baroncelli

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