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Un’ opera monumentale del barone Vincenzo Cesati rimasta incompiuta.

Il barone Vincenzo Cesati (Milano 1806 – Napoli 1883) fu un importante botanico italiano.
Di idee liberali e patriottiche, partecipo’ attivamente ai moti insurrezionali antiaustriaci nel 1848, e fu poi costretto all’esilio per breve tempo nel Canton Ticino, e a seguire nello Stato Sabaudo per un ventennio, fino ad assumere nel 1867 i prestigiosi incarichi di professore di botanica e direttore dell’Orto botanico dell”Universita’ di Napoli.

Nel 1840 pubblica a sue spese il primo fascicolo della –Iconographia Stirpium italicarum universa-, che descrive sei specie nuove di piante italiane illustrate da lui stesso con finissima iconografia; e’ uno degli esempi più belli del disegno fitografico.

Anche la descrizione delle varie specie è molto dettagliata e precisa.
L’ opera e’ rimasta incompiuta arrestandosi con la pubblicazione del 3 fascicolo nel 1843.
Gli ultimi 2 fascicoli gia’ preparati non furono mai pubblicati, e il materiale predisposto per la stampa ando’ disperso per via della confisca dei beni del barone Cesati da parte degli austriaci, che verosimilmente hanno provveduto anche alla distruzione dei fascicoli menzionati mai piu’ trovati.

Scheda dell’esemplare esaminato.

Stirpes Italicae rariores vel novae desciptionibus iconibusque illustratae
Accedunt animadversiones in caracteres plantarum pariter tabulis adumbratae.
Mediolani Excudebat Aloysius Jacobi
F. Pirola MDCCCXL Sumptibus auctoris

Titolo delle copertine: Iconographia stirpium Italicarum, occhietti con titolazione diversa: 1 fasc., Iconographia stirpium italicarum universa; 2 e 3 fasc., Iconographia.

Cartella in tela rossa che raccoglie i bifogli sciolti con inserite le singole tavole, copertine anteriori illustrate .
Fasc. I – III. 1840 -1843. In-Folio gr. (cm.62×46), 24 tav., e testo.
1 fasc., 18 carte, 6 tav., 2 fasc., 14 c.,10 tav.; 3 fasc, 16 c., 8 tav.

“Non avra’ mai fine il tacito lamento,
Il silente appassire dei fiori dell’autunno
che abbandonano i petali
e rimangono immoti”.
T.S. Eliot

Allegate seguenti foto:

Fasc. 2; Tav. Silene Elisabethae (firmata in basso a sinistra Lith. Vassalli, in basso a destra V. Cesati dis.)
Endemismo Insubrico. SI trova nelle fessure delle rupi del monte Codeno, a Camisolo e al Barbisino in Valsassina;

Fasc. 2; Tav. Sanguisorba Dodecandra (firmata in basso a sinistra Lith. Vassalli, in basso a destra V. Cesati dis.).
Presente sul versante settentrionale della Valtellina, nelle valli Ambria e Arigna. Descritta e illustrata per la prima volta dal suo scopritore dott. Giuseppe Massara nel libro -Prodromo della flora Valtellinese-, stampato a Sondrio nel1834;

Fasc.3 Copertina illustrata (firmata in basso a destra Mediolani Lith. Vassalli).

Giancarlo Valera

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