𝐒𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐁𝐚𝐛𝐲 𝐆𝐚𝐧𝐠 𝐚𝐥 𝐟𝐨𝐫𝐮𝐦 𝐞 𝐯𝐢 𝐝𝐢𝐜𝐨 𝐜𝐡𝐞….
che semplicemente è stato un gran bel concerto!
“Io non so rappare ma so raccontare” confessa Baby Gang in una delle sue canzoni.
E quello che racconta è un pugno dritto nello stomaco.
Le case-famiglia, le botte, la povertà, le notti sui treni.
A Calolzio, a Lecco, nel ghetto delle case popolari. Perché di ghetto – sociale e ancor di più umano – si tratta(va): letteralmente 150 metri da casa mia, eppure da quelle vie, da quelle case, semplicemente giravamo al largo.
E allora quel grido non può che essere incazzato, arrabbiato, strafottente.
Così fastidioso da farti venire il magone.
Sul palco una processione di big: Fibra, Ghali, Geolier, Lazza, Emma, Rocco Hunt. Ognuno a portare la sua benedizione. “Da oggi, sei ufficialmente uno di noi”. Piaccia o non piaccia: dalle Gescal di Calolzio all’Olimpo del forum a 23 anni.
L’artista lecchese più ascoltato del momento.
Sotto al palco 15.000 adolescenti con gli occhi lucidi. Uno spettacolo nello spettacolo, a ricordarci quanto è bello emozionarsi. Una festa. Poche volte ho visto un pubblico così carico.
Sugli spalti anche i ragazzi della comunità Kayros di don Claudio Burgio, con lo striscione “ Non esistono ragazzi cattivi”.
Ecco l’altra faccia della medaglia: i reati, le condanne, la violenza, il clan.
Lasciarsi alle spalle tutto questo, è il regalo più bello che Baby Gang può fare al suo talento.
Lasciarsi alle spalle tutto questo, è il regalo più bello che Baby Gang può fare al suo “popolo”.
E se è vero che un ritornello orecchiabile non può ripulire una fedina penale, è anche vero il contrario.
Il ragazzo ha il diritto di essere preso sul serio Ascoltatelo.
©📷 Virginia Bettoja
PAOLO VALSECCHI