E per conoscere un po’ di più la Comunità pastorale, ecco un itinerario semplice con scorci sul Grignone delimitato da strette stradine tra Primaluna e Introbio. E’ un percorso un po’ nascosto, che conduce alla scoperta della chiesetta della Madonna delle Grazie, con la facciata dipinta nel 1870 da Giovanni Maria Tagliaferri di Pagnona, a Barcone, appena dopo Primaluna. Le pennellate del pittore sono sobrie, seppur molto colorate, con un grande senso della proporzione, e immortalano il trionfo della Madonna sul serpente sotto i suoi piedi. Il portone è aperto, strano di questi tempi trovare chiese aperte. Sulla sinistra della navata spicca una lapide che riguarda il giubilieo del 1935: …dì e notte veniva celebrato un continuo triduo di SS.Messe a chiusura dell’universale giubileo in questo tempio dedicato alla Madre di Dio con un commovente concorso di popolo anche dai vicini paesi…
Giusto 90 anni prima del Giubileo ordinario che inizierà a Roma il 24 dicembre 2024 con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro e terminerà con la chiusura il 6 gennaio 2026, giorno dell’Epifania del Signore. La bolla pontificia d’indizione di Papa Francesco che annuncia il Giubileo invita i fedeli alla preghiera, alla penitenza, alla carità per diffondere la luce della speranza cristiana e testimoniare l’amore di Dio in tutto il mondo, proprio come sostiene Don William.
La speranza è il messaggio centrale di questo Giubileo rivolto ai pellegrini che andranno a Roma, ma anche a chi celebrerà l’Anno Santo nella propria Chiesa locale, perché la speranza è un sentimento universale di desiderio e attesa del bene, nonostante il buio delle guerre, dell’incertezza, del pessimismo, dell’odio, della prevaricazione, che oscura i cuori. Papa Francesco invita a trovare nella fede la fiducia e l’ottimismo necessari per affrontare un futuro pieno di incognite sul destino dell’uomo. “…la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato…” San Paolo.
L’amore viene messo a dura prova nelle difficoltà e la sofferenza demolisce la speranza, ma il cristiano ha un’arma potente per evitare il disinteresse, il qualunquismo e l’individualismo, afferma San Paolo: la pazienza, necessaria soprattutto oggi nella frenesia di una corsa di cui non si vede il traguardo. Sempre di corsa per arrivare primi, lasciando indietro chi non ce la fa…
Questa deriva imprimerà il marchio di una nuova Era?
Inoltre mi pongo la domanda: come è possibile che 4 camionette cigolanti, con 4 guerriglieri a bordo male equipaggiati, e 4 mitraglie arrugginite, abbiano fatto scappare un esercito potente e una polizia dotata di servizi di sicurezza elevatissimi, e abbiano cacciato cantando il feroce dittatore?… Cosa nascondono i potenti di ogni dove del mondo dietro al grido: in nome di Dio punisco, uccido, rubo risorse e territori? Quale Dio?
Proseguo con l’itinerario: l’interno del santuario è impreziosito da stucchi e tele preziose, pare che l’affresco Madonna col Bambino risalga al XV secolo. Molti i cuori devozionali appesi di chi una volta portava davanti all’altare le sue lacrime tribolate per trovare la forza di andare avanti.
C’e’ silenzio lungo i viottoli, fa freddo, si vede qualche comignolo fumare e si sente il ‘glo glo’ dell’acqua che farfuglia e scorre in una riga di sassi tra le case. Giungo a Vimogno, appena prima di Introbio, davanti alla chiesina dedicata a Sant’Anna, la madre della Madonna. La facciata, anche in questo luogo di culto, è stata dipinta da Tagliaferri nel 1853.
Il portone è aperto e mi invita a entrare. La chiesina è curata, con tanti lumini accessi, è segno che la devozione dei parrocchiani è ancora presente e viva.
MARIA FRANCESCA MAGNI