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La storia dei briganti della montagna di Rezzonico in un antico manoscritto ritrovato da Antonio Balbiani.

Antonio Maria Stampa in Poesie giocose, pubblicato dal dr. G.B. Bolza di Valmenaggio nel 1867, descriveva cosi la terra dove a inizio ottocento si sono svolti i fatti che andremo a raccontare.

“Sotto un monte, che sublime/ colle cime al cielo fa guerra/in certo atto melanconico/
sta la terra di Rezzonico.

I briganti erano presenti anche nelle terre lariane.
Brigante in origine fante di piccola compagnia di ventura (spesso dedito coi compagni alle scorrerie e al saccheggio).

Antonio Balbiani (Bellano, 1838 -Bellano, 1889) nell’introduzione di un esile opuscolo scrive: “facciamo sfilare davanti i lettori dell’Almanacco provinciale i Briganti della montagna di Rezzonico, la storia dei quali, rovistando tra carte vecchie ci e’ riuscito di poter cavare da una biblioteca. Noi non ci abbiamo ne’ tolto, ne’ aggiunto sillaba, riportando per punto e virgola la storia quale ci e’ narrata dal prezioso manoscritto”.

La biblioteca apparteneva al nob. Francesco della Torre di Rezzonico, come ricordato a pag. 4, che spedisce da Mastena (lago di Como), 27 ottobre 1848, questo ms. al cugino nobile Flaminio De Orchi patrizio comasco : ” Eccomi, cugino carissimo, a mantenere la promessa data di spedirvi quei cenni storici che Voi desideravate di leggere, che trattano intorno a quanto operarono i briganti della montagna di Rezzonico guidati da Agostino Capelli, comandante la cosi’ detta armata cattolica”

Antonio Balbiani, Storia dei briganti della montagna di Rezzonico
Dall’ Almanacco della Provincia di Como per l’anno 1882.
Como, Tip. Prov. F. Ostinelli di C.A., 1882

In-8 (cm.18×11), p.20 Brossura editoriale a stampa, con dedica dell’autore: ” A Sua Eccellenza il Commendator Dottor Guido Baccelli degnissimo Ministro della Pubblica Istruzione. Omaggio dell’autore. Tremezzo, marzo 1882.

Guido Baccelli (1830-1916) medico e politico italiano, fu sette volte ministro della Pubblica Istruzione, e una volta ministro dell’Agricoltura , dell’Industria e del Commercio.
Docente universitario, molti i suoi contributi scientifici e le pubblicazioni.

A capo dei briganti:
Capelli Agostino nativo di Carcente terra della comunità di S. Siro, parrocchia di S. Martino sopra Rezzonico.
Altri componenti dei briganti:
Carciofo Giacomo di Ligomna in Valmenaggio;
Suglio Antonio denominato il Bola, nativo della terra di Treccione della comunita’ di S.Siro parrocchia di S.Martino montagna di Rezzonico;
Cerri Carlo, denominato il Legria, di Gallio, terra della comunita’ di S.Siro, parrocchia di S.Martino sopra Rezzonico.

In tutti i fatti eseguiti dai briganti nel tempo che operarono, commisero delitti atroci e prepotenze nei distretti di Dongo, Gravedona e Menaggio.
Per superiore disposizione del Governo francese in Italia, si volevano ad ogni costo distrutti i briganti dell’armata cattolica comandata dal Capelli.
Il governo si propose di prendere misure efficaci, e di questa impresa si impegno’ Francesco Saverio Cemi bolognese, da giovane stato a Rezzonico per qualche tempo.

Subito il Cemi fece affiggere in vari luoghi delle comunita’ un proclama, il giorno 28, anno IX repubblicano (marzo 1801), che invitava la popolazione a segnalare la presenza dei briganti al fine di ristabilire la quiete in questi paesi, e terminava: “La patria, il Governo, e altre autorità sapranno valutare i vostri servigi, e voi potete essere sicuri della loro benevolenza”. Salute Repubblicana”.

Il Cemi riusci’ col tempo nell’impresa di disperdere i briganti, e per fare conoscere alla popolazione che la risoluzione governativa ha ristabilito la tranquillita’ a Rezzonico, fece celebrare una Messa solenne nella Chiesa parrocchiale di S.Maria Rezzonico, con grande partecipazione di popolo.

Il tutto sedato anche il Cemi dovette pero’ partire con la venuta dell’armata di S.M. l’imperatore d’Austria in Italia (1814).
Lo si ricorda in una operetta stampata in Como nel 1804 dalla tipografia dipartimentale del Lario di Carl’Antonio Ostinelli in aggiunta alle Riflessioni sull’Adda e sull’insalubrità del territorio di Novate di Antonio della Porta edito a Como nel 1803 per Pasquale Ostinelli.

P. S. Volevo riportare una delle definizioni piu’ belle in riguardo alla biblioteca data da Giorgio Manganelli; vuole pure essere un incentivo per tutti coloro che stanno cercando di creare una biblioteca in questi tempi difficili dove le biblioteche nelle guerre in corso vengono distrutte.

“Una biblioteca e’ molte, strane, inequivocabili cose; e’ un circo, una balera, una cerimonia, un incantesimo, una magheria, un viaggio per la terra, un viaggio al centro della terra, un viaggio per i cieli, e’ silenzio, ed e’ una moltitudine di voci, e’ sussurro ed e’ urla; e’ favola, e’ chiacchiera, e’discorso delle cose ultime, e memoria, e’ riso, e’ profezia, soprattutto, e’ un infinito labirinto, ed un enigma che non vogliamo sciogliere, perche’ la sua misteriosa grandezza da un oscuro senso della nostra vita quel senso che la pubblicita’ va cercando di cancellare”.

Allegate seguenti foto:

-copertina editoriale a stampa dell’opuscolo, con dedica dell’autore a Guido Baccelli in alto parte destra;
-frontespizio dell’opuscolo;
-carta orografica del lago di Como (e valli limitrofe) inserita nel volume di P. Frigo, Il lago di Como. Nuova guida. Como, Tipografia editrice Ostinelli di Bartolini, Nani e C., 1899.

Giancarlo Valera

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